Più tempo si è passato col nostro corpo, più ricco è il vocabolario dei suoi gesti, dei suoi movimenti, più denso il senso di ogni azione, più stratificate le storie da far riemergere e da fargli raccontare.
Il tutto è partito come un laboratorio che ha come tema le limitazioni dei nostri corpi dal titolo “Della fragilità dei corpi“.

Un corpo più fragile è un corpo che mostra più evidenti i suoi limiti ma è comunque un corpo che va accettato e ascoltato per quello che è in quel preciso momento della sua esistenza, che non va biasimato e maltrattato ma di cui bisogna prendersi cura, senza retorica.
All’inizio ho pensato di creare un gruppo di lavoro senior con cui si potesse affrontare questo tema pensando ad alcuni limiti fisici in particolare.

Proprio lavorando e ricercando, nel senso più autentico che dovrebbe avere un laboratorio di  movimento, ci siamo resi conto sempre più che mi ero dato dei limiti io stesso; sui limiti si può lavorare, non restringendo il campo ad una particolare fascia d’età, ma anzi integrando più età possibili perché ancora una volta, dal cortocircuito del confronto, si accendano le scintille più luminose del percorso che stiamo facendo e della creatività stessa.

Ecco perché ho pensato di abolire ogni limitazione che riguardi le fasce d’età; resta il focus sul lavoro e il tema “dei corpi fragili”, ma il laboratorio apre le porte a tutti quelli che vogliano sperimentarsi col corpo e portare avanti una ricerca su sé stesso tra e con gli altri.
Giocheremo con questo corpo e lo lasceremo danzare.

Questo è il video di “LASCITI_il percorso” il risultato di un laboratorio di movimento interamente on line quando non era possibile vedersi dal vivo…vedremo ora quale sarà il risultato quando i corpi sono tornati più vicini, a toccarsi e a sentirsi di più.

Io sono curioso.